A.D.A.F. offre una consulenza mirata per risolvere tutti quei problemi che ha la famiglia nella gestione degli anziani.
A.D.A.F., in provincia di Bergamo, si occupa di assistenza per malati e persone che necessitano di particolari cure mediche, tramite operatori in possesso di una regolare qualifica, adeguatamente formati e preparati.
Obiettivo delle attività di assistenza per malati è assicurare sorveglianza 24 ore su 24 ai soggetti affetti da gravi patologie e/o disturbi, come ad esempio la demenza o l’Alzheimer.
A.D.A.F. ti offre una consulenza mirata per la gestione del tuo anziano
Servizio continuativo per una copertura ogni giorno della settimana.
Puoi dormire sonni tranquilli perchè le nostre badanti sono affidabili e seguite direttamente da Noi.
L'assistente familiare è una lavoratrice o un lavoratore che opera presso il domicilio della persona anziana, fragile, malata o non autosufficiente, per rivolgere un servizio personalizzato di cura compagnia e sorveglianza, così come definito con la sua famiglia e, se possibile, anche con la stessa persona assistita.
La badante entra in famiglia per espletare quei compiti di accudimento dell' anziano che una volta erano naturalmente ripartiti tra i membri della famiglia stessa e sostenuti quasi esclusivamente dalle donne di casa: moglie, figlia, sorella, ecc.
I profondi cambiamenti sociali intervenuti in questi ultimi anni, con le loro importanti ricadute sull'organizzazione familiare e unitamente al progressivo allungamento della vita media, sollecitano una sempre più crescente domanda di nuovi servizi a supporto dell'invecchiamento sereno.
La Badante è generalmente un’assistente familiare per anziani non più autosufficienti.
Gli assistiti necessitano di compagnia, sorveglianza e di essere aiutati nell’igiene della propria persona, nelle loro normali attività quotidiane così come nelle faccende domestiche.
Queste esigenze devono essere risolte da professionisti fidati e competenti con un minimo di esperienza nell’assistenza.
La badante deve innanzitutto essere in possesso di:
La badante inoltre deve essere in possesso delle competenze e dell’esperienza necessarie per svolgere le mansioni necessarie per assistere in modo efficiente ed efficace l’anziano non autosufficiente:
In ultimo, ma non meno importante, la badante deve avere delle attitudini personali che facilitino la relazione e la convivenza con l’anziano anche malato.:
L'assistente familiare ha delle mansioni ben specifiche.
La badante deve:
Avere una badante è di grande aiuto per il familiare, che in questo modo, alleggerito delle proprie incombenze nell’assistenza del malato, ha la possibilità di ritagliarsi del tempo per sé e di recuperare le energie. In mancanza di familiari, la badante deve essere attenta a cogliere tutti i segnali che possono essere importanti per il medico per capire se le condizioni del paziente migliorano o peggiorano.
La badante spesso non ha una formazione in ambito assistenziale e può svolgere un lavoro di assistenza alla persona solo per necessità. Per questo motivo, anche la badante può avere bisogno di essere sostenuta nel suo lavoro. La sua soddisfazione professionale deve essere supportata dalla famiglia che l’accoglie, che deve impegnarsi per costruire un buon rapporto di lavoro, fondato su regole e confini chiari e concordati.
Per eseguire in modo perfetto una nuova assunzione dovete farvi consegnare dal dipendente i seguenti documenti:
È sempre più frequente che la badante sia straniera. In questo caso, il datore di lavoro è chiamato a adempiere dei compiti formali, necessari a non incorrere in particolari sanzioni.
Se la badante straniera da regolarizzare risiede in Italia dovrà presentare il permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa. Al rinnovo, dovrà presentare alla Questura di competenza, una copia della Comunicazione Obbligatoria di Assunzione.
Se la badante extracomunitaria non è ancora in Italia, il datore di lavoro interessato potrà fare richiesta del permesso di soggiorno esclusivamente per motivi di lavoro. La richiesta è nominativa e dovrà essere presentata telematicamente allo Sportello unico per l’immigrazione (ci sono servizi come l’Ufficio stranieri della CGIL, che possono guidare il datore di lavoro in questa fase) che una volta ricevuto, analizzerà le quote autorizzate dal Decreto Flussi e se approvata, convocherà il datore di lavoro per consegnare il nullaosta con validità di 6 mesi e la sottoscrizione del contratto di soggiorno.
Con il termine badante La legge stabilisce che chiunque dia ospitalità a titolo gratuito presso la propria abitazione a un cittadino italiano, comunitario o extracomunitario, deve comunicare la cessione di fabbricato alla QUESTURA utilizzando il modulo ufficiale.
In entrambi i casi la comunicazione deve esser effettuata, entro 48 ore dalla messa a disposizione dell’alloggio.
Ai sensi della Legge sulla Semplificazione però, questa comunicazione non è richiesta se il datore di lavoro registra un accordo scritto di comodato ad uso gratuito presso l’Agenzia delle Entrate, ma solo nel caso in cui il convivente sia cittadino italiano o comunitario.
Nel caso in cui il lavoratore sia un cittadino extracomunitario, il datore di lavoro deve fare sia la cessione di fabbricato sia la dichiarazione di ospitalità (ormai tutto in un unico modello).
La cessione del fabbricato fatta in favore di cittadino extracomunitario consente peraltro a quest’ultimo di avere un documento che dimostri la disponibilità di un alloggio ai fini del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno.
In caso di omessa o tardiva comunicazione è prevista una MULTA di € 206.00
La legge italiana colpisce duramente chiunque operi in modo da favorire il lavoro nero. Più specificamente, nel caso in cui l’INPS non riceva comunicazione chiara e puntuale della presenza di un rapporto di lavoro, il datore di lavoro potrà essere sanzionato con multe variabili tra i 200 e i 500 euro. L’importo stabilito in fase di sanzione dovrà essere versato al Centro per l’Impiego.
Inoltre la mancata regolarizzazione del rapporto di lavoro con l’assistente familiare comporta anche una sanzione per la mancata iscrizione all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) che, in questo caso, sarà quantificata in un importo oscillante tra i 1500 e i 2000 euro.
A questa cifra andranno aggiunte 150 euro per ogni giorno di lavoro in nero svolto dalla badante, nonché l’ammontare del contributo previdenziale mai versato nelle casse dello Stato, che sarà calcolato con un tasso fisso su base annuale.
Questo tipo di comportamento presenta anche rischiose ripercussioni a livello penale: se la badante irregolarmente assunta, non dispone del permesso di soggiorno (nel caso di professionisti assistenziali di nazionalità extracomunitaria), per il datore di lavoro si palesa addirittura il rischio di reclusione da tre a dodici mesi e un’ulteriore sanzione di 5 mila euro.
Dal momento che una badante in nero è considerata parte debole, e dunque lesa, nel rapporto di lavoro, in linea generale non rischia alcuna sanzione.
Esistono tuttavia delle eccezioni nel caso in cui il lavoratore risulti disoccupato, a prescindere che percepisca o meno un sussidio di disoccupazione, e venga scoperto a lavorare in modo irregolare (non correttamente contrattualizzato).
Questo significa che se la badante ha presentato all’INPS o a un Centro per l’Impiego il proprio status di disoccupata ma, contestualmente, lavora in nero, commetterà il reato di Falso Ideologico per il quale è prevista anche una pena detentiva fino ai due anni. È importante ricordare che tale principio si applica anche se il lavoratore non percepisce alcuna indennità di disoccupazione.
Nel caso in cui il sussidio di disoccupazione venga invece percepito e la badante venga comunque scoperta a lavorare in nero, rischierà una contestazione relativa alla violazione dell’articolo 316-ter del Codice Penale, che identifica la percezione di erogazioni indebite ai danni dello Stato. In questo caso, il rischio sarà di reclusione dai sei mesi ai quattro anni e di una sanzione amministrativa dai 5.164 ai 25.822 euro (se la somma indebitamente percepita è inferiore ai 4000 euro. Diversamente, la multa non potrà comunque mai superare il triplo dell’importo percepito dal lavoratore in nero).
Come è facile intuire, del lavoro in nero non beneficia assolutamente nessuno e quello che potrebbe sembrare un risparmio economico si riverbera in realtà in una serie di rischi particolarmente alti sia per il datore di lavoro che per la badante.
Non soltanto assumere una badante in nero è dunque un comportamento scorretto che dovrà essere progressivamente “disimparato” fino ad essere totalmente eliminato, ma operare secondo le garanzie di legge rappresenta un dovere e un diritto di tutti.